A proposito di me?
Ti racconto di un gioco la cui origine e le sue prime tracce si presume risalgano nel 79 d.C nell’antica Pompei, anche se il suo vero sviluppo lo si ritroverà poi con la rivoluzione industriale.
Un gioco di origini antichissime, le cui regole non sono poi così difficili: si gioca in un campo di dimensioni ancora oggi non specificate (per intenderci qualsiasi luogo può andar bene), e su questo campo si presentano due squadre composte da cinque giocatori ciascuna. L’obiettivo di una squadra è quello di far passare e approvare la propria idea creativa dal cliente, mentre l’altra squadra solitamente cerca di impedire l’approvazione dell’idea creativa.
Da regolamento viene concesso alle squadre, durante la gara, di chiamare dei time out per poter sistemare l’idea creativa nel caso in cui fosse necessario fare delle modifiche.
Non è ammesso colpire l’idea creativa col pugno o coi piedi, e la durata dell’incontro oramai, per diversi fattori esterni, è sempre più breve, anche se a volte può essere un po’ più lunga.
Ho imparato tante cose importanti (continuo e sicuramente continuerò ad imparare), ma ciò che fa davvero la differenza per poter vincere in questo gioco (e, io credo, in qualsiasi cosa si faccia nella vita) è il lavoro di squadra.
Ognuno di noi può avere il talento e la professionalità per fare qualsiasi cosa, ma solo insieme ad una squadra puoi fare grandi cose.
Dopotutto, partiamo sempre dalle idee, da degli spunti creativi e da questi li si può trasformare in punti che ti fan vincere la partita.
Io sono Andrea Cantore e questo è il gioco più bello della mia vita.
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